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tra voi e me che siete una gran lingua cattiva. (entra
dal barbiere con Ridolfo)
SCENA SEDICESIMA
Don Marzio, poi Ridolfo.
DON MARZIO. Si lamentano della mia lingua, e a me pa-
re di parlare bene. È vero che qualche volta dico di
questo e di quello; ma, credendo dire la verità, non
me ne astengo. Dico facilmente quello che so; ma lo
faccio, perché son di buon cuore.
RIDOLFO. (dalla bottega del barbiere) Anche questa è
accomodata. Se dice davvero, è pentito, se finge, sarà
peggio per lui.
DON MARZIO. Gran Ridolfo! Voi siete quello che uni-
sce i matrimoni.
RIDOLFO. E ella è quello che cerca di disunirli.
DON MARZIO. Io ho fatto per far bene.
RIDOLFO. Chi pensa male non può mai sperar di far
bene. Non s ha mai da lusingarsi, che da una cosa cat-
tiva ne possa derivare una buona. Separare il marito
dalla moglie, è un opera contro tutte le leggi, e non si
possono sperare che disordini e pregiudizi.
DON MARZIO. (con disprezzo) Sei un gran dottore.
RIDOLFO. Ella intende più di me; ma mi perdoni, la
mia lingua si regola meglio della sua.
DON MARZIO. Tu parli da temerario.
RIDOLFO. Mi compatisca, se vuole; e se non vuole, mi
levi la sua protezione.
MARZIO Te la leverò, te la leverò. Non ci verrò più a
questa tua bottega.
Letteratura italiana Einaudi 90
Carlo Goldoni - La bottega del caffè
RIDOLFO. (da sè) (Oh il ciel lo volesse!)
SCENA DICIASSETTESIMA
Un garzone. della bottega del caffè e detti.
GARZONE. Signor padrone, il signor Eugenio vi chia-
ma. (si ritira)
RIDOLFO. Vengo subito; (a Don Marzio) con sua licen-
za.
DON MARZIO. Riverisco il signor politico. Che cosa
guadagnate in questi vostri maneggi?
RIDOLFO. Guadagno il merito di far del bene; guada-
gno l amicizia delle persone; guadagno qualche marca
d onore, che stimo sopra tutte le cose del mondo. (en-
tra in bottega)
DON MARZIO. Che pazzo! Che idee da ministro, da uo-
mo di conto! Un caffettiere fa l uomo di maneggio! E
quanto s affatica! E quanto tempo vi mette! Tutte co-
se che io le avrei accomodate in un quarto d ora.
SCENA DICIOTTESIMA
Ridolfo, Eugenio, Vittoria dal caffè e Don Marzio.
DON MARZIO. (da sè) (Ecco i tre pazzi. Il pazzo discolo,
la pazza gelosa, e il pazzo glorioso.)
RIDOLFO. (a Vittoria) In verità provo una consolazione
infinita.
Letteratura italiana Einaudi 91
Carlo Goldoni - La bottega del caffè
VITTORIA. Caro Ridolfo, riconosco da voi la pace, la
quiete, e posso dire la vita.
EUGENIO. Credete, amico, ch io era stufo di far questa
vita, ma non sapeva come fare a distaccarmi dai vizi.
Voi siate benedetto, m avete aperto gli occhi, e un po-
co coi vostri consigli, un poco coi vostri rimproveri,
un poco colle buone grazie, e un poco coi benefizi mi
avete illuminato, mi avete fatto arrossire: son un altro
uomo, e spero che sia durabile il mio cambiamento, a
nostra consolazione, a gloria vostra, e ad esempio de-
gli uomini savi, onorati e dabbene, come voi siete.
RIDOLFO. Dice troppo, signore: io non merito tanto.
VITTORIA. Sino ch io sarà viva mi ricorderò sempre del
bene che mi avete fatto. Mi avete restituito il mio caro
consorte, l unica cosa, che ho di bene in questo mon-
do. Mi ha costato tante lagrime il prenderlo, tante me
ne ha costato il perderlo, e molte me ne costa il riac-
quistarlo; ma queste sono lagrime di dolcezza, lagri-
me d amore, e di tenerezza, che m empiono l anima
di diletto, che mi fanno scordare ogni affanno passa-
to, rendendo grazie al cielo, e lode alla vostra pietà.
RIDOLFO. Mi fa piangere dalla consolazione.
DON MARZIO. (da sè, guardando sempre con l occhialet-
to) (Oh pazzi maledetti!)
EUGENIO. Volete che andiamo a casa?
VITTORIA. Mi dispiace, ch io sono ancora tutta lagrime,
arruffata e scomposta. Vi sarà mia madre, e qualche
altra mia parente ad aspettarmi; non vorrei che mi ve-
dessero col pianto agli occhi.
EUGENIO. Via, acchetatevi; aspettiamo un poco.
VITTORIA. Ridolfo non avete uno specchio? Vorrei un
poco vedere come sto.
DON MARZIO. (da sè coll occhialetto) (Suo marito le
avrà guastato il tuppè.)
RIDOLFO. Se si vuol guardar nello specchio, andiamo
qui sopra nei camerini del giuoco.
Letteratura italiana Einaudi 92 [ Pobierz całość w formacie PDF ]
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